I cinegiornali e la propaganda di regime

Nei cinegiornali del Luce, l'istituzione voluta dal "duce" per realizzare un'efficace propaganda del regime attraverso lo strumento cinematografico, trovavano posto l'attualità politica, la sagra di paese, la notizia bizzarra o curiosità, la descrizione dell'ultimo ritrovato tecnico, le stelle dello spettacolo e altro ancora. Buona parte dei brevi servizi filmati erano realizzati dal Luce, altri provenivano dall'estero. Diverse erano le notizie che riguardavano, direttamente o indirettamente, le novità della telefonia. In un cinegiornale del 1933, per esempio, era documentata l'inaugurazione del cavo telefonico Napoli-Bari alla presenza del ministro Ciano; l'anno prima era stata documentata l'inaugurazione della nuova Borsa di Milano, dove le telefonate in arrivo ai diversi agenti erano segnalate attraverso un quadro luminoso; nel 1938 ancora un'inaugurazione di una nuova centrale telefonica a Milano; nel 1939 fu invece dettagliatamente illustrato il funzionamento del congegno collegato al servizio telefonico dell'ora esatta: proprio in quell'anno, spiegava lo speaker, le chiamate per l'ora esatta avevano raggiunto la media di un milione al mese.


 
 Dall'Europa e dall'America

Dall'Europa giungevano notizie su come i tedeschi, anche in cima alle alte montagne, fossero riusciti ad attuare collegamenti telefonici, o su come gli svedesi disseppellissero i cavi sommersi da metri di neve. Ma le notizie sicuramente più strabilianti provenivano dall'America. A San Francisco, nella centrale di Chinatown, le telefoniste rispondevano nei diversi dialetti cinesi; a New York lo sciopero degli addetti agli ascensori dei grattacieli aveva messo in ginocchio una popolazione che si calcolava di circa tre milioni di abitanti: l'unica cosa rimasta in funzione erano i telefoni, con i quali veniva ordinata la spesa alimentare recuperata attraverso panieri calati giù dalle finestre; gli automobilisti americani infine, stando alle immagini di un cinegiornale del 1935, potevano parlare al telefono anche dalla loro auto in corsa grazie a uno dei nuovi accessori: il radiotelefono agganciato al cruscotto.
 
 Un mondo lontano

Era un mondo di novità e meraviglie tecnologiche quello che scorreva sotto gli occhi degli italiani che numerosi, nelle città come nei paesi, affollavano le sale cinematografiche. Ma era anche un mondo molto lontano dalla realtà del Paese, per ampie parti non ancora toccato dall'industrializzazione. Alla vigilia della seconda guerra mondiale in Italia, su 7339 comuni, 1933 erano del tutto sprovvisti di collegamenti telefonici. La diffusione del telefono, come anche delle industrie, era a macchia di leopardo: ai due estremi Roma, che contava più di 10 telefoni ogni 100 abitanti, e la regione Sardegna, dove il 77,70 % dei comuni non era ancora allacciato alla rete telefonica.