Nei contratti

 Impiegati e operai

Nei primi regolamenti in vigore presso le prime società concessionarie i dipendenti erano contrattualmente distinti in operai e impiegati. Tale distinzione rimarrà in vigore fino al primo contratto collettivo redatto dopo la Liberazione nell’agosto del 1945. Per gli anni Trenta un’informazione di dettaglio sull’inquadramento del personale e sui minimi salariali o di stipendio proviene dalla documentazione relativa alla contrattazione aziendale della Teti del 1934. Allora ogni categoria comprendeva diverse qualifiche professionali con minimi di salario differenti. Ad esempio la prima categoria degli operai, quella meglio retribuita, comprendeva i meccanici, i giuntisti e i capisquadra guardafili, mentre della seconda categoria facevano parte i restanti guardafili e la totalità dei riparatori e degli operatori al permutatore. Le telefoniste erano inquadrate come operaie e gli stipendi potevano variare in relazione dell'importanza delle centrali in cui operavano.


 
L'inquadramento unico

Il contratto siglato il 22 agosto 1945 e stipulato tra la società telefonica Stipel e i rappresentanti dei lavoratori segnò una forte discontinuità. Quel patto “liberamente discusso e onestamente accettato” segnava la fine dello stato corporativo fascista e della contrattazione imposta da Roma.
Nell’articolo 3 si enunciava la novità più rilevante che scaturiva dai nuovi valori allora condivisi: “Il patto è unico per tutti i lavoratori della Stipel e cioè sancisce uguali norme di uguali diritti e di uguali doveri per tutti, spezzando gli ultimi incomprensibili ed artefatti diaframmi che separavano i lavoratori esplicanti gli uni mansioni così dette impiegatizie, gli altri cosi dette operaie. I lavoratori della Stipel oggi definitivamente uguali fra uguali salutano con serena gioia l’alba di un mondo migliore del lavoro, che è e deve essere unico come unica ne è la causa prima ed unica la meta ultima, e cioè, attraverso l’esplicitazione delle forze della mente e del braccio, raggiungere il perfezionamento dell’umana personalità”.
Tutti i dipendenti della società furono suddivisi in quattro categorie: la prima destinata ai lavoratori di concetto, amministrativi e tecnici con funzioni direttive; la seconda ai lavoratori amministrativi e tecnici con mansioni di concetto e ai lavoratori specializzati; la terza ai lavoratori esecutivi qualificati e ai lavoratori amministrativi e tecnici con mansioni d'ordine; l'ultima ai lavoratori comuni con mansioni manuali.
Questa struttura organizzativa fu adottata anche dalle altre società concessionarie e, dopo il 1964, dalla Sip. 
Nel 1974 si passò a un inquadramento su 10 livelli. Sulla base della nuova organizzazione i dipendenti che svolgevano attività manuali erano inquadrati tra il primo e il quinto livello, mentre i dipendenti che svolgevano mansioni impiegatizie tra il secondo e il decimo.