Anni ’30-‘40: le “campagne collettive”

Nel corso degli anni Trenta e fino agli inizi degli anni Quaranta la promozione dell’uso del telefono, o di servizi come il duplex, attraverso inserzioni sui giornali e locandine, fu effettuata normalmente mediante campagne di comunicazione, indicate in un documentario Luce del 1941 come “campagne collettive”.
Lo scopo da raggiungere - come affermava lo speaker di La folla e il fiume (regia di Pietro Benedetti) - era quello di indirizzare, arginare, dirigere i comportamenti individuali che non potevano essere imposti per legge, verso obiettivi collettivi positivi. Come il fiume fatto da piccole gocce, così la folla, composta da individui, poteva produrre esiti benefici o disastrosi per l’economia nazionale. Per questo dovevano essere utilizzate le opportune tecniche di persuasione.
Fra le campagne svolte con successo, accanto a quelle per il consumo della birra nazionale e del rayon, era citata anche la campagna per la promozione del telefono domestico.
L’anno successivo, nel 1942, sempre a scopo promozionale, il Luce produsse un articolato documentario interamente dedicato al telefono e intitolato Pronto? Chi parla? (regia di Mario Damicelli).
Obiettivo del documentario, come auspicato sin dalle origini dalle aziende telefoniche, era fare crescere fra gli utenti e presso l'opinione pubblica in generale la consapevolezza della complessità del servizio pubblico attraverso la conoscenza degli apparati che presiedevano il servizio telefonico, sia dal punto di vista tecnologico sia dal punto di vista organizzativo.
L'audiovisivo, destinato a illustrare il lavoro delle centraliniste alacremente all'opera, la frenesia dei selettori in movimento nelle centrali, la competenza di tecnici e di tutto il personale, ha inizio proprio con la scena di una dama che dal letto della sua stanza languidamente risponde a un telefono rigorosamente bianco. Quell'immagine, imposta da tante pellicole di successo, era diventata un'icona familiare, con tutta probabilità più efficace dal punto di vista promozionale di tanta propaganda che, con argomenti ben più razionali, voleva convincere sull'utilità dell'oggetto.
 
In Archivio

Fra le carte dell’Archivio storico sono conservate inserzioni Stipel per la promozione del telefono e del duplex e locandine, prodotte dal Gruppo Stet, dei primi anni Quaranta.
Rispetto alla Stipel, nonostante la pubblicità sui giornali, scompare la ricchezza di iniziative del periodo precedente. Tra i documenti, un’immagine fotografica ricorda la partecipazione dell’azienda, con una grande installazione a forma di telefono, alla XIX Fiera di Milano nel 1938.