In ambiente telefonico con il termine “rete” si intende comunemente il complesso di linee che collega gli apparecchi telefonici dei singoli utenti agli organi di commutazione situati presso le centrali telefoniche (rete di distribuzione), nonché l’insieme delle linee di giunzione che collega una centrale all’altra (rete di giunzione).
In origine le reti erano formate prevalentemente da linee aeree costituite da conduttori metallici appoggiati, con l’interposizione di isolatori, a pali o altri sostegni. Successivamente, con l’estendersi del servizio e l’incremento del numero di utenti, furono introdotti, prima nelle reti urbane e poi in quelle interurbane, i cavi, costituiti da un involucro protettivo che racchiude un gran numero di conduttori isolati fra di loro.
Gli investimenti più significativi per la progettazione e la costruzione della rete in cavi risalgono solo agli anni Venti, sebbene i cavi furono sperimentati per la prima volta in Italia dalla società concessionaria di Brescia nel 1887.
Le professioni storiche di questo settore erano il giuntista, il guardafili, il tronchista e il riparatore, impegnati in attività lavorative esterne e cioè sulle strade di città, in campagna, nelle case e negli uffici degli abbonati; il permutaturista e l'addetto al tavolo prove lavoravano presso le centrali, lì dove la rete si congiungeva con gli apparati di centrale tramite il permutatore “lato rete”.
I lavoratori che operavano sulla rete, pur avendo specifiche competenze, erano in qualche modo intercambiabili rispetto alle mansioni grazie alla loro formazione di base.
Questa versatilità professionale si evince dal Mansionario delle posizioni di lavoro comuni alle Società concessionarie telefoniche, redatto dall'Associazione nazionale delle società concessionarie telefoniche (Ascot) in occasione della nazionalizzazione del servizio telefonico del 1964.