Il terremoto in Irpinia

Il terremoto dell’Irpinia è stato il più grande evento sismico italiano del secondo dopoguerra. Il 23 novembre del 1980, alle 19.35, una forte scossa di magnitudo 6.9 della scala Richter colpì vaste aree della Campania e della Basilicata, e in minor misura della Puglia. Nei moltissimi i comuni colpiti, in tutto 688, le vittime furono circa 3.000, con quasi 9.000 feriti, 280.000 sfollati e pressoché la metà del patrimonio abitativo andò distrutto.
I danni maggiori riguardarono i paesi delle provincie di Avellino, Salerno e Potenza, e in particolare i comuni di Laviano, S. Angelo dei Lombardi e Lioni, completamente distrutti, e quelli di Caposele, San Michele di Serino, Senerchia e Teora.


 
I primi collegamenti in Campania

In una situazione molto difficile per l’entità e la gravità dei danni provocati dalla scossa della sera precedente, il primo telefono che SIP riuscì a mettere a disposizione delle autorità la mattina del 24 novembre fu quello di Sant’Angelo, a cui seguì nel giro di poche ore un altro collegamento di emergenza allestito in un campo sportivo a Laviano. Per il funzionamento di quest’ultimo i tecnici e gli operai SIP dovettero stendere rapidamente da Colliano un cavo telefonico lungo 8 km.
Proprio a Laviano, situato nell’epicentro del terremoto, l’edificio del Clr-Centro lavori reti SIP, ancora agibile, fu uno dei centri operativi più importanti nella situazione di crisi.
 
 Roulottes e tende con il telefono pubblico

A Potenza una serie di interventi fu organizzata presso il Centro Lavori Rete Basento. Proprio davanti al Centro, la SIP di Napoli, insieme ad altre sedi regionali, installò 32 roulottes per i lavoratori e le loro famiglie rimasti senza casa. Numerose altre roulottes furono invece inviate nei paesi colpiti.
Tra i primi collegamenti realizzati, e ricordati nelle pagine della stampa aziendale, vi fu quello del campo sportivo di Muro Lucano, sede di una tendopoli dove le linee telefoniche erano già state attive nella giornata del 25 novembre. In una tenda trasformata in Posto Telefonico Pubblico, giovani volontari aiutarono i sopravvissuti a chiamare gratuitamente i propri cari, anche residenti all’estero.
 
 Il documentario SIP

Lo stesso anno SIP produsse un documentario dal titolo Comunicare per ricominciare, per la regia di Duilio Giovagnorio.
Attraverso le interviste al personale coinvolto in quella crisi, nel documentario si diede evidenza all’efficiente e tempestiva azione dell’azienda nel ristabilire in tempi record i collegamenti telefonici con le zone sinistrate e si documentarono i danni subiti dagli impianti di telecomunicazione.

Sul periodico «Cronache dal Gruppo» della Stet (numero 33, 1981) è pubblicato un ampio...
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