I guardafili

Arrampicati sopra gli alti pali delle linee aeree o in cima a lunghe scale di legno poggiate sui muri delle case, i “guardafili” erano operai delle società telefoniche specializzati nella manutenzione della rete aerea. A loro era affidato il compito di monitorare e, nel caso, di intervenire su una parte cospicua della rete, lungo il percorso che andava dalle centrali fino agli edifici e alle singole case degli abbonati. Insieme alle operatrici di centrale, le telefoniste, i guardafili furono sicuramente tra le figure di lavoratori più familiari e note nella storia del telefono e delle telecomunicazioni italiane.


 
La formazione

Le società concessionarie telefoniche (Stipel, Telve, Timo, Teti, Set e, dopo il 1964, la Sip) provvedevano alla formazione professionale attraverso corsi che si svolgevano nelle varie scuole aziendali sparse in tutta Italia.
Nel Laboratorio guardafili del Centro di formazione di via Tripoli a Torino si potevano compiere varie esercitazioni: tesatura di circuiti, legatura di conduttori agli isolatori, formazione di losanghe, raccordo di circuiti ai distributori, giunzione e saldatura di cavo sottopiombo, fino alla realizzazione simulata di reti in cavo. Nel cortile interno dell’edificio era inoltre allestita un’apposita palestra, adeguatamente attrezzata, dedicata all’esercitazioni: palificazioni esterne consentivano all’allievo guardafili di imparare a salire utilizzando tutta l’attrezzatura del caso; una parete in legno permetteva il montaggio della “scala all’italiana” sotto l’attenta sorveglianza di funzionari dei Vigili del Fuoco.
 
 Il tronchista

In alcune concessionarie era presente la figura professionale del tronchista che, all’interno di una determinata zona denominata “tronco” (nel compartimento di Bologna alla fine degli anni Cinquanta era di circa 100 km), si occupava della manutenzione delle palificazioni che sostenevano i circuiti di estensione urbana e i circuiti interurbani, nonché delle linee e degli apparecchi d’abbonato collegati ai centri che facevano parte del suo tronco.
I tronchisti erano equipaggiati con un autofurgone portante scala, mobiletto porta attrezzi e materiale per la riparazione; la loro competenza lavorativa terminava al limitare della città, al cui interno operava invece il guardafili.
La professione del tronchista non risulta presente in tutte le società telefoniche. Essa infatti non compare nel Mansionario dell’Ascot del 1964, così come nei contratti collettivi aziendali per i lavoratori della Società telefonica Tirrena. E' invece presente all'interno dei contratti collettivi per i lavoratori della Stipel, della Timo e, dal 1964, nei contratti della Sip.