I compiti del tecnico di centrale, secondo il mansionario del 1964, comprendevano: l'esecuzione delle prove stabilite da apposite tabelle; la pulizia, lubrificazione e revisione degli organi di centrale; la manutenzione dei tavoli di commutazione; la localizzazione dei guasti semplici o ripetitivi; l'esecuzione di permutazioni e di ogni altro collegamento di centrale; il controllo della carica e scarica degli accumulatori. Lo stesso personale aveva inoltre il compito di effettuare, con cadenze prestabilite, la ripresa fotografica dei contatori e di inviare le letture agli organismi preposti alla loro successiva elaborazione, fino alla stampa della bolletta finale. I tecnici maggiormente specializzati avevano un’alta formazione tecnica e dovevano conoscere tutti gli schemi di centrale.
Nel 1978 fu introdotto dal nuovo contratto collettivo il Centro di lavoro centrali (Clc), che raggruppava al suo interno le centrali esistenti in un'area territoriale definita. La maggior parte dei tecnici, degli assistenti e dei capitecnici fu fatta confluire nella nuova struttura organizzativa.
Negli anni Ottanta, con il progressivo passaggio dalle centrali elettromeccaniche a quelle numeriche, l'aggiornamento tecnico attraverso i corsi di istruzione assorbiva circa il 7% del totale delle ore lavorate. Al tecnico di trasmissione, che si occupava dell'interconnessione a grande distanza tra centrali telefoniche, a partire dagli anni Ottanta fu affidato il compito dei collegamenti di reti dedicate per la trasmissione dati.
Con il rinnovo del contratto collettivo del 1988 il Centro di lavoro centrali confluì, insieme al Centro di lavoro trasmissioni, all'interno della nuova Area impianti di centrali.