I decisivi miglioramenti degli apparati tecnici furono supportati dal parallelo sviluppo delle teorie del traffico, divenute ormai indispensabili per una corretta gestione di un sistema a commutazione numerica con allocazione temporale (TDM). Il primo congresso sul traffico telefonico ebbe luogo a Copenaghen nel 1955, ma furono gli anni Sessanta a fornire teorie evolute che si adattassero alle nuove tecnologie.
In particolare, si passò da una teoria del traffico che privilegiava come ente principale il nodo, a una nella quale la gerarchia tra punti era scomparsa: visto che il percorso per giungere a un punto partendo da un altro non era più unico, ogni punto aveva lo stesso valore degli altri, preconizzando così la situazione che
avrebbe avuto luogo con la struttura di Internet. Ciò che importava era la corretta allocazione del tempo a disposizione per ogni canale.
Era altresì fondamentale avere dei modelli che permettessero di conoscere (o stimare) in qualsiasi momento la congestione della rete. In questo senso, gli studi di maggiore rilevanza furono condotti negli anni Settanta, e videro sempre più come protagonisti i centri studi statunitensi, a fronte di un maggiore peso europeo nel periodo precedente.