Lo studio della Sindone con il calcolatore Cselt

In occasione del Congresso Internazionale di Sindonologia, tenutosi a Torino il 7 e l’8 ottobre 1978, furono presentati dal prof. Giovanni Tamburelli, del Politecnico di Torino, e dall’ing. Giovanni Garibotto, ricercatore in Cselt- Centro studi e laboratori telecomunicazioni, i primi risultati di uno studio pionieristico svolto con il calcolatore elettronico Cselt proprio a partire dal sacro lenzuolo. In quegli stessi giorni aveva termine la solenne Ostensione della Sindone che coincideva con il quarto centenario del trasferimento definitivo della Sindone da Chambéry a Torino, avvenuto nel settembre del 1578 per opera del duca Emanuele Filiberto di Savoia. Fedeli e scienziati, sia pure in forme diverse, convergevano dunque nella capitale piemontese accomunati da un medesimo interesse.
Il gruppo di lavoro che operò in Cselt, la società del Gruppo Stet polo avanzato della ricerca industriale in Italia e nel mondo, era guidato dal prof.  Giovanni Tamburelli, consulente esterno e docente di Comunicazioni elettriche del Politecnico di Torino. Tamburelli era affiancato dall’ ing. Garibotto che aveva fra i suoi collaboratori S. Garozzo, L. Lambarelli, R. Molpen, I. Pilloni, G. Piretta.


Al di là dello scopo della ricerca, che  era il desiderio di “ottenere un’immagine del volto naturale dell’Uomo della Sindone”, priva cioè di ferite e di altre distorsioni (così si legge in un articolo di Tamburelli pubblicato sulla rivista “L’Elettronica” nel dicembre 1983), lo studio fu un’importante occasione di ricerca sulle tecniche di elaborazione tridimensionale che allora facevano i primi passi.
 
L’elaborazione numerica del volto del “lenzuolo”, che partiva da un’anteriore fotografia del negativo dell’immagine, aveva due obiettivi principali: la riduzione di disturbi (rumore) –dovuti alla struttura della tela e alle vicissitudini subite dalla stessa nel corso dei secoli- e l’esaltazione del contenuto di informazione, ovvero l’esaltazione dei dettagli, attraverso l’introduzione del rilievo e cioè formando un’immagine tridimensionale.
Tamburelli, determinato nel cercare di avvicinarsi quanto più possibile al “volto naturale”, riuscì in vari passaggi ad eliminare nel rilievo ottenuto i segni di ferite e grumi di sangue. Quegli stessi segni però (rottura del setto nasale, ferite maggiori e minori, grumi di sangue, etc) erano a suo avviso altrettante prove certe che l’Uomo della Sindone era proprio lo stesso di cui si parla nei Vangeli, per i tanti dettagli corrispondenti nel racconto della Passione.  
 
Si ringrazia l’ing. Renato Valentini per la collaborazione.
Per un approfondimento:
Giovanni Tamburelli, Studio della Sindone mediante calcolatore elettronico, «L’Elettrotecnica», vol LXX, n. 12 Dicembre 1983
 
E inoltre
G. Garibotto, Two-dimensional recursive digital filters in picture processing, in «CSELT Rapporti Tecnici», marzo 1977, pp. 47-61
G. Garibotto, Two-dimensional phase filtering, in «Digital Signal Processing», New York, Academic, 1980, pp. 47-58
G. Tamburelli, G. Garibotto, Nuovi sviluppi nell’elaborazione dell’immagine sindonica, Atti del Congresso Internazionale di Sindonologia, Torino, ott. 7-8, 1978, pp. 173-184 e pp. 354-362
 L. Lambarelli, G. Garibotto, Fast on-line implementation of two-dimensional median filtering, «Electron Lett.», vol. 15, pp. 24-25, Jan 1979


Il prof. Giovanni Tamburelli, direttore del gruppo di lavoro Cselt sulla Sindone, espone i...
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