Nel 1911 si costituì, per iniziativa dell’associazione fra proprietari e conduttori di Fondi del novarese, il comitato novarese «Pro telefoni» con lo scopo di presentare alcune proposte concrete che miravano a conseguire in breve tempo l’allacciamento telefonico di tutta la zona del Basso Novarese. Il comitato ottenne un sopralluogo di un alto funzionario del Ministero delle Poste e Telegrafi che presentò uno schema di progetto che prevedeva una spesa di 250.000 lire, delle quali metà erano a carico dello Stato e l’altra metà a carico dei comuni interessati. Lo stesso comitato ricevette anche una proposta da parte della società privata «La Telefonica di Zurigo», avente sede a Bergamo e già concessionaria di 14 reti urbane e di una linea interurbana. Il Comitato era maggiormente favorevole alla soluzione privata, anche perché “sebbene il Governo e il Parlamento abbiano di recente adottato qualche provvedimento per iniziare la soluzione del problema telefonico in Italia, lo Stato è tuttavia ben lungi dal soddisfare le molteplici richieste che ha già e le altre che tuttodì gli pervengono”. Tratto da Comitato novarese “Pro Telefoni”, Per il collegamento telefonico dei comuni del Basso Novarese, Novara, 1912.