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Milano stabilimenti Sit-Siemens: montata la capsula microfonica un’apposita macchina dosava automaticamente il polverino di carbone prima di chiudere ermeticamente l’insieme per mezzo di una ribordatura («Selezionando. Notiziario Stipel», n. 2 1963)

Milano stabilimenti Sit-Siemens: i componenti collaudati erano portati al montaggio finale su un nastro trasportatore («Selezionando. Notiziario Stipel», n. 2 1963)
   

Milano stabilimenti Sit-Siemens: le capsule microfoniche e telefoniche erano montate in ambiente protetto evitando polvere e variazioni di umidità e temperatura. Nella foto il montaggio di capsule telefoniche («Selezionando. Notiziario Stipel», n. 2 1963)

Milano stabilimenti Sit-Siemens: sulla linea avveniva il montaggio del disco combinatore. Il trasportatore (al centro della foto) fungeva da magazzino dei pezzi parzialmente montati («Selezionando. Notiziario Stipel», n. 2 1963)

Milano stabilimenti Sit-Siemens: terminato l'assemblaggio dei diversi componenti, un trasportatore aereo portava infine i telefoni al collaudo definitivo («Selezionando. Notiziario Stipel», n. 2 1963)
   

Milano stabilimenti Pirelli: la laminazione dei lingotti di rame elettrolitico preriscaldati sino a 900° C veniva eseguita per mezzo di un treno semiautomatico che li riduceva in vergelle («Selezionando. Notiziario Stipel», n. 5 1963)

Milano stabilimenti Pirelli: a mezzo di trafile, le vergelle venivano a loro volta ridotte in fili del diametro voluto attraverso una serie di passaggi successivi in “filiere” di diametro decrescente («Selezionando. Notiziario Stipel», n. 5 1963)

Milano stabilimenti Pirelli: nella riduzione dei fili il rame subiva un processo di rincrudimento che ne peggiorava le caratteristiche meccaniche e rendeva necessaria la sua ricottura («Selezionando. Notiziario Stipel», n. 5 1963)
Riacquistate le primitive proprietà, il rame veniva quindi posto in appositi forni, per essere riscaldato in ambiente neutro sino alla temperatura di 350° C. Il conduttore era così pronto per...

Milano stabilimenti Pirelli: l’applicazione della guaina di piombo avveniva mediante estrusione del materiale (piombo puro o leghe) con macchine discontinue a pistone, dette torchi, o continue, dette trafile («Selezionando. Notiziario Stipel», n. 5 1963)
   

Milano stabilimenti Pirelli: nella sala delle “spiralatrici” i fili di rame erano avvolti a spirale in nastri di carta isolante («Selezionando. Notiziario Stipel», n. 5 1963)