Nel 1978, con il rinnovo del contratto collettivo, l'attività del settore reti fu riorganizzata in Centri di lavoro.
Il Centro di lavoro rete provvedeva a tutte le esigenze connesse all’esercizio e alla manutenzione della rete, nonché all’istallazione, esercizio e manutenzione degli impianti d’abbonato.
Il nuovo modello organizzativo comportava l’istituzione in ciascun Centro di un nucleo lavorativo composto dagli operatori ai tavoli prove, addetti alla ricezione dei guasti tramite il servizio 182, coordinati da un capo tecnico di rete a sua volta coadiuvato da uno o più assistenti. Verificata l’origine e la causa del malfunzionamento, la riparazione del guasto veniva assegnata direttamente alle unità operative esterne che si occupavano anche delle nuove installazioni.
Nel 1985 le competenze del Centro di lavoro rete furono divise in due distinte strutture organizzative: il Cler (Centro di lavoro esercizio reti), in seguito Cil (Centro di lavoro impianti di linea), con competenza sulla manutenzione della rete dal permutatore alla cassetta o box di distribuzione, e il Clia (Centro di lavoro impianti d’abbonato), che si interessava di tutto ciò che, dalla istallazione alla manutenzione, riguardava la linea telefonica dal box distributore alla casa dell’utente.
La nuova organizzazione del settore comportò la ricomposizione delle diverse mansioni lavorative, sommando nello stesso lavoratore specializzazioni un tempo svolte da figure professionali differenti.
Le tradizionali professioni del settore rete confluirono in due grandi categorie: il tecnico Clia e il tecnico Cler/Cil. Nel primo profilo rientrarono parte dei guardafili e i riparatori I.P., mentre nel secondo i giuntisti e i restanti guardafili.
I tecnici Clia erano costituiti per la maggior parte da “singolisti” (ossia dipendenti che svolgevano la loro attività da soli) e intervenivano dopo la segnalazione del guasto al 182 e la sua localizzazione al tavolo prove. Quando il guasto riguardava un tratto di cavo che andava oltre il cavetto d’abbonato, la competenza dell’intervento passava ai tecnici Cler che, a differenza dei loro colleghi, lavoravano solitamente in squadre di due o, se si trattava di un lavoro particolarmente complesso, di tre persone.