Dalla fine degli anni Ottanta a oggi si è assistito al processo di numerizzazione dell’informazione ossia all’introduzione di codifiche numeriche per tutti i contenuti informativi. Ciò ha portato alla realizzazione di reti che consentono la trasmissione di flussi informativi di vario tipo: oltre alla voce, anche dati, immagini fisse e in movimento, suoni ad alta fedeltà e altro ancora. Internet costituisce oggi il veicolo preferenziale per la trasmissione di questi “pacchetti” informativi, a cui l’utente può accedere grazie a terminali di tipo multimediale.
Internet: dalle università al mondo commerciale
Internet è una rete di computer composta da reti di tipo Lan (Local Area Network) come ad esempio le reti aziendali, e Wan (Wide Area Network) ossia reti territoriali di maggiore estensione.
Internet, o più precisamente la sua antenata Arpanet, era stata ideata in America, nel 1969, come mezzo di scambio di dati fra centri di ricerca scientifica. All’interno di alcuni centri di ricerca europei e di università americane si sono sviluppati quei protocolli di trasferimento dei dati che, rendendo Internet adattabile a qualsiasi tipo di piattaforma, contribuirono a rendere tale mezzo universalmente diffuso. Le prime definizioni univoche dei protocolli di trasferimento furono compiute tra il 1973 e il 1974 e approdarono alla definizione del protocollo Tcp/Ip, o più semplicemente Ip (Internet Protocol). Tale protocollo, vera “spina dorsale” di Internet, consente un accesso ai dati da tutti i computer collegati alla Rete.
Nel 1991 presso il Cern di Ginevra fu realizzato il World Wide Web (letteralmente “ragnatela di estensione mondiale”). Il www è un servizio ipertestuale grafico nell’ambito Internet che, oltre al Tcp/Ip, utilizza il protocollo Http ( letteralmente Hyper Text Transfer Protocol, protocollo per il trasferimento di dati ) per caricare risorse da un server. La caratteristica delle pagine su World Wide Web è di contenere collegamenti ipertestuali, sorta di rimandi ad altre pagine, a documenti e a file. L’utilizzo di altri protocolli, e in particolare del linguaggio Html (HyperText Mark-Up Language, linguaggio di programmazione per la costruzione di pagine web ), permette la visualizzazione di immagini, filmati e suoni. Nel 1993, inoltre, apparve il programma Mosaic, primo strumento grafico di esplorazione delle pagine di Internet. In quegli anni Internet, non più confinata in ambienti strettamente scientifici, cominciò a diffondersi in senso commerciale, consentendo così il suo utilizzo a qualsiasi tipo di utente.
Elemento di forza di Internet è l’adattabilità a ogni tipo di piattaforma, non solo quella dell’utilizzatore finale, ma anche quella di chi pone in rete le proprie risorse informative. Internet funziona secondo il principio della commutazione a pacchetto e il protocollo Ip è la forma attraverso la quale un “pacchetto” di dati è immesso in rete. Giunto presso un nodo della rete, il pacchetto incontra un router (“instradatore”), che interpreta la provenienza e la destinazione del pacchetto e, a seconda del tipo di canale utilizzato per la trasmissione, provvede a un certo tipo di codifica (la cosiddetta network adaptation).
Commutazione di circuito e commutazione a pacchetto
Presupposto essenziale di una comunicazione di tipo verbale è la sua continuità: se un discorso tra due persone al telefono viene interrotto per più di qualche decina di secondi l’efficacia della trasmissione dell’informazione può risultare compromessa. Per questo tipo di comunicazione, solo vocale, si utilizza una “commutazione di circuito”. Con questa espressione si indica un tipo di trasmissione in cui, tramite apposite centraline di commutazione, a ogni utente viene affidata una linea per comunicare con il destinatario; tale linea rimane a uso esclusivo dei due punti collegati.
Nel caso invece della trasmissione di dati, il presupposto della continuità non è più necessario: non sono importanti l'ordine né la continuità con cui i dati sono trasmessi, ma il fatto che alla fine della trasmissione l'ordine sia quello previsto inizialmente. Per ottenere ciò è necessario solo stabilire “codifiche” che permettano la ricomposizione della sequenza iniziale di quei dati. Questo è il principio della commutazione “a pacchetto”.
Per “commutazione a pacchetto” si intende quindi un tipo di trasmissione con la quale i dati da trasmettere sono suddivisi in pacchetti e spediti singolarmente al destinatario tramite apposite linee dedicate. Tali pacchetti sono reciprocamente autonomi e possono anche prendere strade separate per raggiungere la stessa destinazione.
La convergenza dei sistemi
Alla fine degli anni Novanta del XX secolo attraverso l’informatica si gestivano e si controllavano una molteplicità di sistemi, tra cui:
- servizi telefonici;
- televisione via cavo (all’interno della quale in molti casi erano compresi la telefonia
e l’accesso a Internet ad alta velocità);
- comunicazioni e trasmissioni televisive via satellite;
- connessioni a fibra ottica a grande velocità, sia locali sia “globali”;
- comunicazioni wireless a banda larga.
Il processo di “convergenza” con Internet si è ulteriormente esteso. Oggi tutti i sistemi prima separati possono convergere verso un unico terminale di fruizione. In altre parole, si può accedere alla rete telefonica per i servizi di comunicazione interpersonale, alle reti per le comunicazioni tra computer e alle reti radio e televisive per le comunicazioni di tipo broadcast, sfruttando un'unica rete di collegamento.
Il passaggio di Internet a un utilizzo di tipo commerciale, al di là delle aperture normative, fu possibile quando le tecnologie hardware - legate cioè al tipo di connessione tra server (dove è immagazzinata l’informazione) e terminali utilizzatori (il pc di casa) - raggiunsero un livello di prestazioni sufficientemente alto. Ciò coincise con la messa in opera di reti di maggiore capacità, le “dorsali”, dedicate al traffico di Internet e complementari a quelle già esistenti, di portata notevolmente inferiore e destinate ai soli collegamenti tra istituzioni accademiche. In ambito italiano, la prima dorsale fu Interbusiness di Telecom Italia, seguita da quelle di Infostrada e Unisource.