Anni ’70: la crisi e il dialogo con il pubblico

Negli anni Settanta la società italiana fu attraversata da una crisi profonda sia economica, segnata da un’inflazione galoppante, sia sociale e politica: furono gli anni dei più alti scontri politici e sindacali, insanguinati dalle derive delle violenze e del terrorismo.
Verso la fine del decennio investire in comunicazione, oltre che in tecnologie, fece parte delle strategie messe in atto dalle aziende del settore telefonico per l’uscita dalla crisi.
“Dialogo con il pubblico” fu la parola d’ordine che campeggiava nelle riviste del Gruppo Stet-Sip. Prioritario era conquistare la fiducia del pubblico, spesso polemico nei confronti del funzionamento del servizio e del caro-bollette, informandolo su “capitali, impianti, tecnologia e lavoro”.
La riflessione all’interno dell’azienda si arricchisce con l’articolazione del concetto di marketing sociale e marketing pubblico.
Per “marketing sociale” - come si legge in un articolo pubblicato in «Selezionando Sip 1° zona» (n. 7-9 del 1977) - si fa riferimento all’idea di concepire l’impresa come partecipe alla “costruzione della gerarchia dei valori nell’ambito del sistema stesso del quale deve tenere sempre più conto, anche in considerazione del ruolo che vi svolge”. Con il concetto di “marketing pubblico” si introduce una nuova sfumatura rispetto alle responsabilità sociali dell’Azienda che deve curare interessi generali i cui obiettivi devono essere condivisi e compresi dal cittadino-consumatore.
Con questo spirito viene avviata un’ampia e articolata campagna di comunicazione che prevedeva l’utilizzo dei grandi mass media: la televisione, la radio e la stampa periodica. La headline della principale campagna lanciata nell’autunno 1977 è “Il telefono. La tua voce.”


Informare, far discutere e rendere partecipe l’utenza ai problemi del servizio telefonico. Sono...
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Sulle pagine della Sip telefonica un articolo è dedicato alla presentazione della nuova campagna...
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