Le prime forme di pubblicità

Fonte di ispirazione per la pubblicità Stipel degli anni Venti era quanto veniva fatto all'estero dalle più affermate società telefoniche sorelle. Aziende modello erano quelle del Nord America (statunitensi e canadesi), ma l'attenzione veniva rivolta anche verso vari paesi europei come la Svezia, patria della Ericsson, la Germania, l'Inghilterra, la Francia e la Spagna. Nelle prime inserzioni pubblicitarie la velocità era l'attributo usato con più frequenza sia negli slogan sia nelle rappresentazioni visive. Un'inserzione edita sulla rivista del gruppo elettrico Sip «Sincronizzando…» del 1929 è una evidente sintesi di due pubblicità, una francese e una della Bell Telephone Company of Canada. Evoca fortemente un precedente americano anche la pubblicità della Satis (Società anonima telefonia interna speciale), in cui un telefono illumina un paesaggio urbano immaginario caratterizzato da alti grattaceli. La Satis di Torino era la società del Gruppo Sip che aveva assorbito la precedente Scelta (Società collocamento e locazione telefoni automatici di Milano), e si occupava, oltre che della manutenzione dei telefoni degli abbonati Stipel, dell'installazione di reti con telefoni intercomunicanti, perlopiù rivolte verso la cosiddetta “utenza affari”.


 
L'utenza affari  

Il telefono nelle più antiche pubblicità veniva rappresentato prevalentemente come tecnologia risolutiva di problemi pratici, soprattutto per il mondo degli affari. In quegli anni, infatti, il telefono fu interpretato prima di tutto come mezzo per gestire gli affari delle imprese, delle professioni e del commercio.
Particolarmente significative sono le pubblicità che richiamano l'uso del telefono in relazione al risparmio di tempo e quindi di denaro, oppure la rappresentazione del telefono come mezzo utile alle imprese e agli uomini d'affari per creare e gestire una più ampia rete di clienti.
 
 La segreteria telefonica 

Anche in ambito domestico l'uso del telefono venne propagandato in relazione ai nuovi servizi "utili" e innovativi, come la “Segreteria telefonica” Stipel, un'espressione allora introdotta con significati diversi da quelli dei giorni nostri. Componendo il numero 025 rispondeva una centralinista a cui era possibile sottoporre una molteplicità di domande e richieste di informazione, quali ad esempio l'ora esatta, le notizie di borsa, le notizie sportive, l'orario dei treni, ecc.
 
 L’affermazione del marchio

 Ma accanto alla pubblicità del prodotto telefono o del servizio nasceva in quel momento anche un impegno significativo per l'affermazione del marchio aziendale e per far conoscere l'azienda nella sua crescita e nei suoi successi.

Nel volantino prodotto dall’Ufficio propaganda e sviluppo della Stipel, come in molti articoli...
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