La segreteria telefonica e la scoperta dell'interattività

Alle ore 9 del 3 novembre 1927 entrò in funzione, per la rete telefonica urbana di Torino, il servizio di "segreteria telefonica" allo scopo, come si legge nel giornale aziendale, di "contribuire ad una più larga diffusione del telefono, col procurare agli utenti un numero sempre maggiore di utilità e comodità".


 
I servizi

Nella relazione preventivamente inviata all'Azienda di Stato, l'offerta dei nuovi servizi era ordinata per categorie:
1) Ausiliari del servizio telefonico, e cioè informazioni sul numero di telefono, il nome, la professione ecc., di un abbonato appartenente ad altra rete italiana;
2) Informazioni di utilità generale, vale a dire indirizzo e recapito telefonico del medico più vicino, dell'ostetrica, della farmacia di turno ecc;
3) Informazioni e incarichi di interesse privato, ovvero richiesta dell'ora esatta; sveglia; risultati di avvenimenti sportivi locali o di grande importanza generale; conferma di una notizia importante, di un fatto di cronaca sensazionale, locale o di grande interesse generale; informazioni cittadine su programmi teatrali, cinematografici, conferenze, riunioni ecc; informazioni sulla partenza e sull'arrivo dei treni; altre informazioni di viaggio; quotazioni di borsa;
4) Segreteria telefonica, ovvero registrazione di messaggi quando l'abbonato è assente; registrazione del chiamante; comunicazioni da recapitare a un determinato utente.
 
Contatti di massa "personalizzati"
 
In un appunto destinato all'on. Ponti, Andrea Viglongo, responsabile del servizio di propaganda e studio della Stipel, oltre che direttore della rivista "I telefoni d'Italia", definiva la segreteria telefonica "il geniale strumento di contatto con la massa", e riteneva quel servizio superiore al giornale e alla comunicazione radiofonica, che "non possono essere interrogati" e dicono tutto quello che "interessa alla media del pubblico, nulla per chi abbia speciale riguardo per un particolare". La segreteria telefonica consentiva invece al pubblico di sentire dalla viva voce "quanto più gli interessa, un certo dettaglio, un particolare che noi spesso conosciamo e non apprezziamo nel giusto valore (mentre può essere altissimo per l'interessato), una parola anche generica di assicurazione o d'impressione", proveniente da un'istituzione che godeva di credibilità e prestigio. Viglongo aveva dunque individuato alcuni desideri di "personalizzazione" prima che la parola "interattività" fosse inventata, prima di Internet e prima anche che Negroponte teorizzasse come ideale il cosiddetto "giornale personalizzato".
 
Le notizie sportive
 
In una settimana qualsiasi del successivo mese di dicembre dello stesso 1927, fra tutti i servizi a disposizione, dopo la chiamata per i taxi, le informazioni più richieste erano quelle sportive, seguivano il servizio sveglia e per ultimo le informazioni sugli orari dei treni. Gli altri servizi venivano raccolti sotto un'unica dizione "vari". Non sappiamo se al primo posto fra le informazioni sportive richieste fossero quelle collegate al mondo delle scommesse dei concorsi ippici o piuttosto se l'urgenza fosse quella di conoscere l'esito di una partita di calcio, spia di una passione ma anche di un costume che aveva già raggiunto i contorni di un fenomeno di massa. E' un fatto, comunque, che il concetto di "utilità" e di "necessità" rispondevano a valori forse non previsti. Non c'è dunque da stupirsi se, in tempi a noi più recenti, per l'adozione di una nuova tecnologia, come quella legata alle antenne paraboliche e alle tv digitali, sia trainante la passione sportiva e non certo il desiderio di essere informati direttamente dalla Cnn o di avere accesso a particolari programmi di cultura più soddisfacenti.
 
Ieri come oggi?
 
I servizi previsti alla fine degli anni Venti sono oggi del tutto comuni. Non è però esatto affermare che da allora a oggi non sia stato inventato nulla di nuovo. Una differenza rilevante è, per esempio, il fatto che, fino a non molti anni or sono, ogni informazione era raccolta e comunicata da personale dedicato, ogni servizio prevedeva il lavoro di "signorine" addette. Oggi, grazie all'integrazione con le tecnologie informatiche, molti servizi sono completamente automatizzati, e l'informatica ha cambiato sensibilmente l'organizzazione del lavoro anche nel caso in cui all'altro capo del filo ci sia qualcuno "in carne e ossa", come appunto accade nei call center. Ai "vecchi" servizi, negli anni Novanta, grazie all'impiego delle nuove tecnologie, se ne sono aggiunti altri, i cosiddetti "servizi telefonici supplementari", come l'avviso di chiamata, la conversazione a tre, il trasferimento di chiamata, la telelettura del contatore, la segreteria telefonica centralizzata.

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Questa tabella, tratta dalla Relazione esercizio finanziario 1950-1951 dell’Asst-Azienda di Stato...
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