Il Museo Storico TIM, strettamente connesso all'Archivio, è stato concepito nel 2017 presso la sede ex-CSELT, oggi TIM Innovation Lab, il centro di ricerca per le telecomunicazioni del Gruppo TIM. Questa straordinaria struttura conserva oggetti unici, video e immagini che offrono al visitatore l'opportunità di non solo ripercorrere la storia delle aziende che hanno plasmato lo sviluppo delle telecomunicazioni in Italia, ma anche di comprendere l'evoluzione tecnologica e i cambiamenti sociali che tali innovazioni hanno portato nella nostra società.
Un Patrimonio di Inestimabile Valore
Il museo rappresenta un tesoro di immensa ricchezza, fondamentale per preservare le memorie storiche di uomini e donne che, attraverso il loro contributo, hanno guidato questo significativo cambiamento. Il Museo TIM si propone come un tentativo di esporre un concetto astratto come la connessione attraverso oggetti tangibili e, soprattutto, attraverso storie avvincenti. Inoltre, essendo strettamente collegato alla parte aziendale dedicata all'innovazione, il museo funge da demo per i più recenti applicativi, che si tratti di 5G, realtà virtuale o realtà aumentata.
Descrizione del Museo
Nella prima area del museo, si trovano alcuni dei più antichi telefoni conservati, vere e proprie opere artigianali in legno con batteria incorporata, proprio come negli odierni cellulari. Accanto a essi, una cabina telefonica in legno originale dell'inizio del Novecento, proveniente dall'hotel Principi di Piemonte. Questa cabina è stata animata attraverso un'applicazione sviluppata nei laboratori del museo, utilizzando la realtà aumentata per immergere i visitatori nell'atmosfera di quell'epoca.
Proseguendo, si può ammirare l'evoluzione del design del telefono, dai modelli più antichi in legno e rame a quelli più moderni come il classico telefono arancione delle cabine telefoniche. Una sezione è dedicata alle innovazioni tecnologiche, con un'attenzione particolare a dispositivi che, sebbene precursori, non ebbero successo immediato, come il Videotel del 1985.
La sezione successiva si focalizza sulle cabine telefoniche e rivela anche aneddoti curiosi, come la storia del "mago del ghiaccio", uno studente che creava gettoni falsi di ghiaccio per eludere i pagamenti delle telefonate. Un'altra sezione permette ai visitatori di sperimentare l'utilizzo di una vera centrale elettromeccanica didattica del 1955, utilizzata dai tecnici SIP.
Notevole la parte dedicata all'innovazione tecnologica, che presenta – tra i molti brevetti creati in CSELT - la prima fibra ottica mai posata in Italia, una delle prime sintesi vocali al mondo, gli apparecchi audio-video utilizzati per la definizione degli standard MP3 ed MPEG.
L'ultima parte accoglie la straordinaria collezione privata "Pierfranco Gottero", dedicata alla telefonia radiomobile italiana, dove si possono ammirare il primo risponditore da auto, il primo telefono mobile sperimentale a valigetta, i cercapersone, gli apparecchi eTACS spallabili ed altre rarità.