Il posto telefonico pubblico
Dino Buzzati pubblica negli anni Sessanta alcuni racconti sulla rivista mensile della Sip «Selezionando Sip». Il telefono si rivela fonte di ispirazione congeniale alla sua scrittura oscillante tra l’arida cronaca e la fervida immaginazione. In questo racconto, pubblicato nel 1965, la descrizione del traffico caotico di un posto telefonico pubblico offre il pretesto per una garbata satira di costume, ma vuole al contempo sottolineare come la geografia fisica sia del tutto annullata dalle reti di comunicazione. Il paese più lontano risulta essere il borgo della vicina vallata, con il quale, per qualche sconosciuto motivo, non ci si riesce a collegare telefonicamente.