Col termine Videoconferenza ci si riferisce alla modalità di interagire tra più persone a distanza, attraverso terminali audiovideo, utilizzando le reti di telecomunicazione. Il servizio, attivato dalla Sip nel 1986, partì in via sperimentale nei primi anni Ottanta e portò, nel 1984, all'allestimento di due sale di videoconferenza, a Roma e a Milano, attrezzate con telecamere, monitor, microfoni e altoparlanti. Immagini, voci, documenti erano trasmessi in contemporanea grazie a un apparato, il Codec, che accettava segnali video, audio e altri ausiliari (videolento, facsimile, telescrittura, ecc.) e li traduceva in un flusso numerico a 2 Mbit/s. Questo flusso veniva inviato alla centrale telefonica ed era poi instradato sui mezzi a larga banda esistenti tra le centrali interurbane, fino a raggiungere l'altra sala di Videoconferenza. Le sale di videoconferenza - pubbliche, private e della Sip - si diffusero in maniera relativamente veloce e nel 1990 sul territorio nazionale se ne contavano 53. All’origine la videoconferenza si basava su soluzioni tecnologiche proprietarie, ancorché efficaci, mentre a partire dalla seconda metà degli anni Novanta, il servizio si avvalse dell'emergere degli standard Isdn e Adsl per il trasporto delle informazioni e di Pc multimediali per quel che riguarda i terminali.