Nei primi anni di guerra, il settore telefonico italiano, come tutta la produzione industriale, crebbe significativamente, ma a partire dai bombardamenti della fine del 1942 la situazione iniziò a mutare radicalmente.
Anche i verbali dei Consigli di Amministrazione delle società telefoniche documentano quegli anni: dai provvedimenti sul personale che fanno seguito alla promulgazione delle leggi razziali e della legge sulla riduzione del personale femminile impiegatizio, ai resoconti di bilancio che illustrano entrate, uscite e danneggiamenti subiti; dalle decisioni prese in soccorso dei tanti dipendenti che al Nord pativano la fame e il freddo, agli episodi drammatici legati alle rappresaglie tedesche seguite all’8 settembre 1943.
Il contributo alla Resistenza e al salvataggio di materiali e centrali è invece documentato soprattutto dalle testimonianze di ex dipendenti.
Donne e uomini che, nell’Italia divisa in due, operarono contro gli occupanti tedeschi e i fascisti di Salò ma anche in vista della futura ricostruzione del Paese.