Questioni di cuore
Una conversazione sentimentale è il tema della poesia Telefono, scritta da Marino Moretti nel 1911. L’atteggiamento del poeta verso la recente invenzione appare duplice. L’apparecchio telefonico domestico viene apostrofato per ben due volte quale “ordigno”, evocando così la pericolosità insita nello strumento tecnologico: è capace di ingannare, perché fa sentire vicino chi è lontano e consente più facilmente di dissimulare l’autenticità dei sentimenti, ma anche di emozionare dal profondo. Il telefono sembra infatti essere, più che strumento di trasmissione della voce, veicolo delle più intime percezioni sensoriali.