Anno di nascita di Internet può essere considerato il 1969, quando fu creata Arpanet, la rete di computer realizzata da Darpa (Defence Advanced Research Projects Agency), l’agenzia per il coordinamento delle ricerche militari, che diede un grande impulso alla ricerca scientifica e universitaria. Altra tappa fondamentale nel 1973 fu la creazione del protocollo Tcp/Ip grazie all’intuizione di Vinton Cerf e Bob Khan, due scienziati che operavano per Darpa. Solo nel 1982 entrò in uso la parola “Internet”. Nel corso degli anni Ottanta, Internet fu di uso esclusivo di scienziati e ricercatori che sperimentarono forme di cooperazione ma anche le prime “comunità virtuali”. A partire dal 1993 la rete Internet, per la quale alla fine dell’anno precedente era stato progettato il Word Wide Web, si aprì ai privati e agli usi commerciali. Fu l’inizio dell’exploit.
I primi passi di Internet in Italia
Il primo collegamento fra una postazione italiana e la rete Arpanet fu effettuato dalla sede del Cnuce, il Centro di calcolo elettronico del Cnr di Pisa, nel 1986. Era il 30 aprile. Nel 2016 il presidente del consiglio Matteo Renzi proclamando l’ “Internet day” ha indicato questa data come atto di nascita di Internet in Italia. Nel 1986 l’Italia fu il quarto paese in Europa dopo Norvegia, Inghilterra e Germania Ovest a entrare nella rete allora sostenuta dal Dipartimento della Difesa americana che nei fatti supportò economicamente la sperimentazione del gruppo dei ricercatori di Pisa fornendo anche le apparecchiature necessarie.
Il collegamento realizzato attraverso la rete satellitare SATNET fu il risultato di una cooperazione, sancita dalla stipula di un contratto triennale, fra Cnr e le società Telespazio (che gestiva la Stazione del Fucino in Abruzzo) e Italcable, entrambe del Gruppo Stet.
Nel 1988, sotto gli auspici del Ministero dell’Università e della Ricerca scientifica, fu costituito il Garr(Gruppo per l'Armonizzazione delle Reti della Ricerca), allo scopo di creare una rete di interconnessione tra le reti accademiche e quelle degli istituti scientifici di ricerca nazionali. Al di fuori del mondo delle università e della ricerca, il primo provider commerciale a offrire connessioni ad aziende e ai primi esploratori di Internet fu IUnet, nato originariamente per connettere gli aderenti dell’associazione degli utenti Unix (I2U). Un’altra importante porta di accesso a Internet furono, tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta, le Bbs, e cioè le bacheche elettroniche intorno a cui si formarono le prime comunità virtuali italiane, attraverso i service telematici di Agorà, Mclink, Galactica, diventati in seguito Internet service provider.
Nelle notizie Ansa
Nel corso di tutti gli anni Ottanta della rete Internet non c’è traccia nelle notizie diffuse dall’Ansa, la principale agenzia di stampa italiana. La parola Internet, in riferimento alla telematica, comparve la prima volta nel 1990, a proposito del processo in corso di svolgimento negli Stati Uniti contro Robert Tappan Morris, lo studente americano accusato di aver “gettato lo scompiglio nella maggior rete di computer statunitense con l’introduzione illecita di un ‘virus’ ”. Sempre in riferimento alle notizie Ansa, il 1991 fu un anno di totale silenzio, come l’anno successivo in cui si diede notizia solo di un nuovo accordo del Cnr che prevedeva l’accesso alla Rete di alcune strutture di ricerca. Delle 9 notizie diffuse nel 1993, nessuna, fatta eccezione quella di un convegno di studi, riguardava l’Italia. Il 1994 fu l’anno di svolta, con 96 notizie Ansa. La valanga di informazioni, con centinaia e centinaia di lanci d’agenzia, si ebbe però nell’anno successivo, il 1995.
Gli anni della svolta
Il 1994, quando divenne commercialmente accessibile dal nostro Paese il collegamento transatlantico a Internet, può essere considerato il vero anno di nascita di Internet in Italia. Sulla scena comparvero nuovi e vari protagonisti. Le municipalità di Bologna e Roma lanciarono in quell’anno il progetto di offrire a tutti i propri cittadini il collegamento a Internet per esperimenti di teledemocrazia. Durante un convegno di architetti intitolato “Dalla pietra al bit” fu comunicato il progetto di un “borgo telematico” in costruzione nell’entroterra ligure, che prevedeva il collegamento a Internet per tutti i futuri abitanti del villaggio restaurato. La trasmissione di Rai3, Tempo reale condotta da Michele Santoro, dichiarò l’intenzione di sondare l’opinione dei telespettatori in “tempo reale” attraverso l’uso di telefono e Internet. L’editore Nicola Grauso a dicembre lanciò, facendo uso di ingenti investimenti, “Video on line”, la prima rete Internet su base nazionale capace di offrire connessioni a migliaia di utenti italiani a prezzi che allora apparvero incredibili: solo duecentomila lire annue. Ai nuovi prezzi si allinearono Agorà Telematica, Mclink, Galactica e Italia on line (Iol), il nuovo provider collegato a Olivetti che nel frattempo aveva acquisito IUnet trasformandolo in provider professionale. L’anno successivo, sfruttando le offerte di Interbusiness di Telecom Italia, la rete ad alta velocità destinata alle aziende, con accessi a linee dedicate, linee ISDN e reti Itapac, sorsero una miriade di ISP (Internet Service Provider). Nella primavera del 1996 si contavano in Italia circa 350 “micro-isp”; solo a Milano, come riferiva Giuseppe Caravita in un articolo pubblicato su “Telema” nella primavera del 1997, gli ISP erano 80. Telecom Italia, che nel 1996 aveva lanciato Telecom on line per i privati e le piccolissime imprese, nel 1997 diede vita a Telecom Italia Net (TIN), nata dalla fusione con “Video on line”. Nel 1999 Tiscali fu il primo provider a offrire collegamenti a Internet gratuiti e non temporanei: fu l’inizio per l’Italia di Internet come fenomeno di massa. Negli anni 2000, a fare di Internet un strumento quotidiano, non solo di lavoro, ma anche di informazione e divertimento nelle famiglie italiane è la progressiva diffusione della banda larga. Iniziata con i primi progetti di cablatura in rete a fibre ottiche, fatti nel 1996 da Telecom Italia in alcune grandi città, e poi nel 1998, con la sperimentazione dell’Adsl, la tecnologia che aumenta la capacità di trasmissione del normale doppino di rame, l’accesso e la navigazione nella Rete, veloce e potente, sono diventati un pass-par-tout al web per tutte le generazioni e tutti gli usi. Il broadband, la banda larga, dalla rete fissa o mobile, via saltellite o wi-fi, è oggi sinonimo di Internet.